domenica 26 marzo 2017

Niccolò Macchiavelli - Canti carnascialeschi - De’ diavoli iscacciati di cielo



Già fummo, or non siam più, 
Spirti beati; per la superbia nostra
siàmo stati dal ciel tutti scacciati;
e in questa città vostra
abbiàn preso il governo,
perché qui si dimostra
confusion, dolor più che in inferno.

E fame e guerra e sangue e diaccio e foco,
sopra ciascun mortale,
abbiàn messo nel mondo a poco a poco;

e ’n questo carnovale
vegnàno a star con voi,
perché di ciascun male
fatti siàno e saren principio noi.

Plutone è questo, e Proserpina è quella
ch’a lato se gli posa;
donna sopra ogni donna al mondo bella.

Amor vince ogni cosa;
però vinse costui,
che mai non si riposa,
perch’ognun faccia quel ch’ha fatto lui.

Ogni contento e scontento d’Amore
da noi è generato,
e ’l pianto e ’l riso e ’l diletto e ’l dolore,
chi fussi innamorato,
segua il nostro volere
e sarà contentato;
perché d’ogni mal far pigliàn piacere.



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