martedì 5 giugno 2018

Giosuè Carducci - Il comune rustico






O che tra faggi e abeti erma su i campi

smeraldini la fredda orma si stampi

al sole del mattin puro e leggero,


o che foscheggi immobile nel giorno

morente su le sparse ville intorno

a la chiesa che prega o al cimitero.


Sotto la pioggia, tra la caligne

torno ora, e ad esse vorrei confondermi;

barcollo com'ebbro, e mi tocco,

non anch'io fossi dunque un fantasma.


Oh qual caduta di foglie, gelida,

continua, muta, greve, su l'anima!

Io credo che solo, che eterno,

che per tutto nel mondo è Novembre.


Meglio a chi'l senso samrrì de l'essere

meglio quest'ombra, questa caligine:

io voglio io voglio adagiarmi

in un tedio che duri infinito.




L'audio è disponibile su spreaker:

https://www.spreaker.com/user/p.o.n.f.o.w./giosue-carducci-il-comune-rustico

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