Come va innanzi a l’altro sol l’aurora
e da gli agi i mortali a l’opre invita,
cosí que’ segni a la penosa vita
mi richiamâr da la quiete allora;
E qual nel suo venir l’alba colora
di purpureo splendor l’aria smarrita,
tal la mia faccia, ancor che scolorita
l’avesse il verno, rossa apparve fôra;
E ’n quella guisa che ’l vermiglio suole
cangiarsi in rancio quando Apollo è giunto,
mutò poi vista a l’apparir del sole:
Sentissi intanto il cor dolce compunto
da gli sguardi e dal suon de le parole
che l’andaro a ferir quasi in un punto.
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