- L’abate parla a vanvera. - E tu,
marchese, hai di traverso la parrucca.
- Questo vecchio Cipro è squisito,
meno, Camargo, della vostra nuca.
- O mia fiamma… - Do, mi, sol, la, si.
- Abate, la tua faccia viene a galla!
- Possa morire qui, Signore mie,
se non vi stacca subito una stella!
- Esser vorrei un cagnolino! - Ora
baciamoci le pastorelle nostre, una
dopo l’altra. - Beh, signori, allora?
- Do, mi, sol. - Ehi! buonasera, luna!
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