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martedì 14 dicembre 2010
Coro Di Voci Tremanti Prologo
La storia è ambientata in un tempo
simile tra il sonno e la veglia.
Tutto l'ambiente circostante è al buio.
Timidamente le luci si fanno spazio
nelle tenebre, continuando quella eterna lotta
sulla supremazia dell'esistenza o non esistenza,
poichè entrambe hanno bisongno del loro tempo
e della loro reciproca lotta tra odio e amore
per poter entrambe continuare ad esistere
in due luoghi contemporanei.
Durante questa lotta, dove non si ha
né un vincitore, né un vinto, tutto resta
in un leggero equilibrio di luce ed ombra,
fin quando qualcosa non accade e l'equilibrio,
ora diventato instabile, inizia ad oscillare.
Sul proscenio si intravedono tre sedie,
poste in modo simmetrico per formare un triangolo.
In questo gioco di sottile equilibrio, la musica
compie mano a mano il suo ingresso in scena,
con le tastiere, che iniziano a suonare
una base atmosferica seguita, dopo due giri
all'unisono dal violino, che esegue il tutto
con terze minori d'una differente tonalità d'un tono più alto.
A questo punto gli attori, escono dalle quinte
uno ad uno, alternandosi tra un'uscita e l'altra.
Sulla scena le luci illuminano i protagonisti
nel loro ordine di entrata, seguendone nei particolari
i loro minimi gesti che creano nello spazio
linee immaginarie, figure geometriche ben definite.
Solo quando un raggio di luce sfugge dal centro
d'attenzione e illumina le tre sedie, essi, lentamente,
si spostano su di esse, sedendosi, mentre due attori
restano in piedi, ma sempre vicino alle sedie poste agli estremi.
E' in questo momento che le figure hanno un volto,
illuminato dai proiettori in una bianca luce spettrale
dal basso verso l'alto, ed una storia da raccontare.
Poi, su di loro, torna di nuovo la penombra ed il silenzio
mentre sul fondo del palco appaiono delle lapidi,
delle lapidi dove c'è scritta la loro storia.
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