e soffia il vento e in su le arene streme,
l'onda va e vien
che mormorando geme.
Appar la luna
tra le nubi incerta.
Torno dove la spiaggia è più deserta
solingo a ragionar con la mia speme.
Mio cor che sanguinando geme
ad or ad or palpo la piaga aperta.
Lasso me stesso,
in me più non discerno.
e languono i miei dì
come viola nascente
ch'abbia tempestata i 'lverno
che va lungi da me
colui che sola far potea
sul mio labbro il riso eterno;
Luce degli occhi miei
chi mi ti invola?
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