martedì 30 ottobre 2018

Giosuè Carducci - Mezzogiorno alpino



Nel grande cerchio de l'alpi, su 'l granito

squallido e scialbo, su' ghiacciai candenti,

regna sereno intenso e infinito

nel suo grande silenzio il mezzodì.


Pini ed abeti senza aura di venti

si drizzano nel sol che gli penetra,

sola garrisce in picciol suon di cetra

l'acqua che tenue tra i sassi fluì.



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martedì 23 ottobre 2018

Giosuè Carducci - Ballata dolorosa






Una pallida faccia e un velo nero

spesso mi fa pensoso de la morte;

Ma non in frotta io cerco le tue porte,

quando piange il Novembre, o cimitero.


Cimitero m'è il mondo allor che il sole

ne la serenità di Maggio splende

e l'aura fresca move l'acque e i rami,

e un desio dolce spiran le viole

e ne le rose un dolce ardor s'accende

e gli uccelli tra 'l verde fan richiami:

quando più par che tutto il mondo s'ami.


E le fanciulle in danza apron le braccia,

veggo tra 'l sole e me sola una faccia,

pallida faccia velata di nero.


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martedì 9 ottobre 2018

Giosuè Carducci - Notte Invernale






Innanzi. Innanzi. Per le foscheggianti

coste la neve ugual luce e si stende,

e cede e stride sotto il piè: d'avanti

vapora il sospir mio che l'aer fende.


Ogni altro tace. Corre tra le stanti

nubi la luna sul gran bianco, e orrende

l'ombre disegna di quel pin che tende

cruccioso al suolo informe i rami infranti,


Come pensier di morte desiosi

cingimi, o bruma, e gela de l'interno

senso i frangenti che tempestan forti;


Ed emerge il pensier su quei marosi

naufrago, ed a 'l ciel grida: O notte, o inverno,

che fanno giù ne le lor tombe i morti?


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