Un giorno in Sicilia un giullare di corte,
di nome Saladino,era a tavola con altri
cavalieri e si lavava le mani con l’acqua.
A un certo punto uno di quei cavalieri gli disse:
“Lavati la bocca, non le mani”.
Saladino rispose senza batter ciglio:
“Signore, io oggi non ho parlato con voi”.
Un’altra volta, mentre Saladino e gli altri
passeggiavano sulla piazza del luogo
dopo aver finito il pranzo, uno dei
cavalieri chiese al giullare:
“Dimmi, Saladino, se io volessi raccontare
una novella, chi di noi è il più saggio
di meritare d’ascoltarla?”.
E Saladino:
“Signore, raccontatela a chiunque
vi sembri il più matto”.
I cavalieri, non avendo ben capito
la risposta gli chiesero di essere
più chiaro. Saladino, allora,
spiegò che cosa intendesse dire:
“Ai matti ogni matto appare saggio,
poiché gli somigliano.
dunque, quando a un matto un altro uomo
sembrerà più matto,quel tale sembrerà
veramente il più saggio, dal momento che
la saggezza è il contrario della pazzia”.
Ad ogni matto i sani di mente
appaiono matti, come ai sani
di mente i matti appaiono
veramente matti e pieni solo
di stoltezze.
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