Un giorno il contadino Gerson
camminando sulla strada di casa
prende una terribile sberla sulla nuca senza alcun motivo.
Si gira, scorge il responsabile del fattaccio
e lo denuncia al gendarmi, i quali,
trovando strana la storia,
portano tutti e due al cospetto del giudice.
trovando strana la storia,
portano tutti e due al cospetto del giudice.
Questi interroga i due;
il malcapitato Gerson spiega l’accaduto
e chiede spiegazioni allo sconosciuto.
Alla fine il giudice, non avendo sufficienti spiegazioni,
condanna lo sconosciuto a una ammenda di due soldi.
Gerson s’arrabbia moltissimo
e contesta la condanna che ovviamente
non trova adeguata alla gravità del fatto.
Il condannato che non ha una lira in tasca
chiede al giudice il permesso
di tornare a casa per prendere i soldi
della contravvenzione.
Il giudice acconsente facendo accrescere
l’ira del nostro Gerson.
Passano le ore, l’uomo non torna.
Il giudice nel frattempo si occupa di altre cause
e la pazienza di Gerson finisce.
Allora s’avvicina al giudice, con tutta la sua forza
gli assesta una terribile sberla e dice:
“ Arrivederci, io me ne vado;
quando arriva l’altro fatti dare direttamente da lui i soldi.”
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