Ecco un altro episodio della nuova rubrica "Consigli d'ascolto".
Questa rubrica, aperta di recente, non vuole essere una recensione e basta (di quelle ce ne sono già un bel pò), ma mira a consigliare determinati album di artisti ai quali sono particolarmente affezionato in modo che chi legga possa andare ad approfondire quel determinato gruppo.
Per questo post ho deciso di parlare del secondo album dei Judas Priest, pubblicato nel 76, che si chiama Sad Wings Of Destiny. E' un album che ha avvicinato i nostri di Birmingham all'heavy metal, abbandonando leggermente i suoni vagamente progressive dell'album d'esordio Rocka Rolla.
L'album è una pietra miliare dell'heavy metal e sarà fonte di ispirazioni per molte band che a breve solcheranno i palchi nel resto del mondo.
Nei brani presenti vengono coniati i principali archetipi musicali e lirici. Tra i brani da citare in particolare c'è la traccia d'apertura Victim of Change, dove si può ascoltare anche una buona dose di doom primordiale, per passare alla breve ma incisiva The Ripper (brano dedicato a Jack lo squartatore) che viene suonata ancora oggi dal vivo.
Anche l'artwork della copertina ha un notevole spessore artistico e in diverse edizioni sono leggermente cambiati i colori.
Questa è la title track dell'album:
01) Victim Of Change
02) The Ripper
03) Dreamer Deceiver
04) Deceiver
05) Prelude
06) Tyrant
07) Genocide
08) Epitaph
09) Island Of Domination
Durata totale: 39.12